31/12/11

1° gennaio 2012 - Maria Santissima Madre di Dio

Dal Vangelo secondo Luca (2, 16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.




“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”
Maria: è lei la donna che oggi ci apre le porte di questo nuovo anno. Un donna splendida e silenziosa, grandissima e mite, annuncio incarnato della novità d'amore che viene ad abitare la terra.
Una donna, protagonista indispensabile, che con la sua sobrietà, la sua modestia, i suoi silenzi, ci insegna e ci guida per la strada vera della vita.
È lei che ci ha permesso di vedere gli occhi di Dio. Vederli nel figlio, Gesù, "nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli". E vederli, splendenti, nel suo stesso sguardo, nel cuore di una madre che ha saputo lasciarsi guardare da Dio, e a realizzato la grande bellezza di chi sa acconsentire al Suo amore.
Lei è per noi il segno che la speranza è possibile. Lei ci dice ogni giorno che Dio ama più del peccato e sa rendere nuove le nostre vite, se solo gli rispondiamo un semplice “sì”. L'umanità, caduta e vinta dalla colpa, è rinata nel grembo di una donna che ha lasciato al Signore facoltà di  “far risplendere per lei il suo volto e di farle grazia”. Ha dato vita a Chi le dava Vita, e ha meditato e custodito tutto questo nel silenzio, ha cullato il suo Signore nel grembo, tra le sue braccia e nel suo cuore. Ha accompagnato un figlio verso l'infinito amore di Dio, amore disposto alla croce perché l'uomo avesse la vita in abbondanza, e lei, che di tale abbondanza era stata riempita, ha tenuto il corpo dell'Amore tra le braccia dalla notte fredda di Betlemme al pomeriggio atroce e crudele di Gerusalemme.
A lei allora ci vogliamo affidare in questo nuovo inizio di anno, perché non sia una storia già percorsa quella che ci attende, ma una vita nuova, convertita dall'amore, risanata dal cuore delicato e coraggioso di Maria.
Ci affidiamo a lei, affinché da lei impariamo ad ascoltare, a concedere al Signore di abitarci, a custodire nel cuore le parole che lui ci vorrà suggerire.
Ci affidiamo a lei perché in questo nuovo anno che viene, in ogni nostro giorno di banale routine, di vita familiare, di lavoro affascinante o faticoso, di gioia o di sofferenza, cerchiamo e tendiamo verso un nuovo orientamento dello spirito.
Preghiamo lei perché nelle pieghe dei nostri giorni impariamo a scorgere i segni di Dio e a riconoscere il suo sguardo e la sua voce.
E ci auguriamo che il nostro cuore, finalmente disposto all'amore, possa anch'esso invocare che “Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto” e ci guidi ad amare l'uomo come Lui lo ama.

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