In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
“Maria, da parte sua, custodiva
tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”
Maria: è lei la donna che oggi ci
apre le porte di questo nuovo anno. Un donna splendida e silenziosa,
grandissima e mite, annuncio incarnato della novità d'amore che viene ad abitare
la terra.
Una donna, protagonista
indispensabile, che con la sua sobrietà, la sua modestia, i suoi silenzi, ci
insegna e ci guida per la strada vera della vita.
È lei che ci ha permesso di
vedere gli occhi di Dio. Vederli nel figlio, Gesù, "nato da donna, nato
sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché
ricevessimo l’adozione a figli". E vederli, splendenti, nel suo stesso
sguardo, nel cuore di una madre che ha saputo lasciarsi guardare da Dio, e a
realizzato la grande bellezza di chi sa acconsentire al Suo amore.
Lei è per noi il segno che la
speranza è possibile. Lei ci dice ogni giorno che Dio ama più del peccato e sa
rendere nuove le nostre vite, se solo gli rispondiamo un semplice “sì”.
L'umanità, caduta e vinta dalla colpa, è rinata nel grembo di una donna che ha
lasciato al Signore facoltà di
“far risplendere per lei il suo volto e di farle grazia”. Ha dato vita a
Chi le dava Vita, e ha meditato e custodito tutto questo nel silenzio, ha
cullato il suo Signore nel grembo, tra le sue braccia e nel suo cuore. Ha
accompagnato un figlio verso l'infinito amore di Dio, amore disposto alla croce
perché l'uomo avesse la vita in abbondanza, e lei, che di tale abbondanza era
stata riempita, ha tenuto il corpo dell'Amore tra le braccia dalla notte fredda
di Betlemme al pomeriggio atroce e crudele di Gerusalemme.
A lei allora ci vogliamo affidare in questo nuovo inizio di anno, perché non sia una storia già percorsa quella che ci attende, ma una vita nuova, convertita dall'amore, risanata dal cuore delicato e coraggioso di Maria.
A lei allora ci vogliamo affidare in questo nuovo inizio di anno, perché non sia una storia già percorsa quella che ci attende, ma una vita nuova, convertita dall'amore, risanata dal cuore delicato e coraggioso di Maria.
Ci affidiamo a lei, affinché da
lei impariamo ad ascoltare, a concedere al Signore di abitarci, a custodire nel
cuore le parole che lui ci vorrà suggerire.
Ci affidiamo a lei perché in
questo nuovo anno che viene, in ogni nostro giorno di banale routine, di vita
familiare, di lavoro affascinante o faticoso, di gioia o di sofferenza,
cerchiamo e tendiamo verso un nuovo orientamento dello spirito.
Preghiamo lei perché nelle pieghe
dei nostri giorni impariamo a scorgere i segni di Dio e a riconoscere il suo
sguardo e la sua voce.
E ci auguriamo che il nostro
cuore, finalmente disposto all'amore, possa anch'esso invocare che “Dio abbia
pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto” e ci guidi
ad amare l'uomo come Lui lo ama.